L’Osservatorio: un breve commento sulla notizia del momento
Contrordine camerati,non ci sciogliamo più !

E’ ufficiale, Roberto Fiore scioglie Forza Nuova,anzi no. Un altro comunicato a poche ore dal primo spiega che non c’è scioglimento ma confluenza nella nuova organizzazione di estrema destra “ Italia Libera” assieme a “ no mask “ e gilet arancioni dell’ex generale Pappalardo. L’annuncio e la smentita a distanza di poche ore del leader di FN che seguono la nascita del governo di liberazione nazionale, ci ispirano alcune riflessioni .
Le notizie sono state lanciate inspiegabilmente dai maggiori organi di informazione e commentate altrettanto inspiegabilmente da molti autorevoli personaggi,inspiegabilmente commentiamo come Osservatorio, perché questa attenzione è rivolta alle contorsioni schizofreniche di un microcosmo di fascisti, poche centinaia in tutto, ai quali è stata regalata irresponsabilmente negli ultimi mesi un’eccessiva visibilità dalle stesse autorità che avrebbero dovuto contenerne gli eccessi.
A Roma in particolare,è stato consentito ai fascisti con sigle e travestimenti diversi, di esibirsi in manifestazioni apologetiche e in violenze indiscriminate verso la città,infischiandosene totalmente dei divieti imposti dall’emergenza sanitaria,una responsabilità grave questa indulgenza che la Prefettura della Capitale si tramanda ormai da Prefetto in Prefetto,da Gerarda Pantalone al suo successore Matteo Piantedosi,entrambi come è noto molto apprezzati dall’ex ministro degli Interni “Salvino”.
Ma visto che tanto se ne è parlato, proviamo a capire allora quali sono le novità a destra,all’estrema destra.
C’è chi pensa che l’attivismo fine a se stesso degli ultimi mesi di FN avesse cominciato a disturbare il manovratore, con il rischio infatti che nel calderone generale della “moina” dei finti moti di piazza contro la dittatura sanitaria ci andassero di mezzo sull’onda di una invocata ( quanto improbabile diciamo noi ) reazione delle Istituzioni democratiche ,quei gruppi fascisti (CasaPound, Magnitudo Italia, Generazione Popolare e frange varie vicine a FdI ) che sposano gli stessi contenuti e metodi di FN ma che aspettano prudentemente l’evolversi della situazione per scegliere se intraprendere la rotta,“rivoluzionaria” piuttosto che quella della competizione elettorale .

Alla scelta “rivoluzionaria “ sembrerebbe aver optato Forza Nuova, questo stando ai proclami di Fiore e del sottopanza Castellino,con la scelta “movimentista” dell’autoscioglimento, che arriva quando FN sembra ormai ridotta ai minimi storici per le defezioni interne. Risultano assenti dalla piazza romana infatti personaggi di punta da sempre vicini al leader Fiore,così come sono uscite dal partito in molte parti d’Italia fette consistenti di sostenitori,contrari alla gestione “personalistica” dei finanziamenti da parte del vertice del gruppo politico.
Nel frattempo, lo sgombero a Roma della sede degli Ultras Lazio in via Amulio,in piazza con FN negli scontri con la Polizia del 27 ottobre e quello dello Skull Pub in via Taranto,covo del sottopanza ,suonano come avvertimenti a non tirare troppo la corda, pena proprio il provvedimento ultimo rimasto: lo scioglimento.
Così,in pochi giorni si è assistito al paraculissimo tentativo di ri-posizionamento dei fascisti che se pur del III millennio,nulla hanno da imparare in termini di maneggi politici dai peggiori democristiani del secolo scorso. Infatti il “rimpasto” non ha riguardato solo la menzionata FN,anche le “Tartarughe Frecciate” hanno scelto di annunciare un inversione di rotta,tanto banale vista la loro storia,da non sorprendere nessuno.
E così, se FN sceglie la rivoluzione e fonda un proprio governo ombra con “gilet arancioni”, “no mask”, ex M5S e con non meglio identificati “comunisti convinti” di cui l’avvocato Taormina ha certificato l’adesione, CasaPound annuncia l’ennesima “capriola”.
Jannone e Di Stefano rinunciano infatti al “movimentismo” tornato comodo per un breve periodo dopo il tonfo di “ Sovranità”, buttano a mare definitivamente l’ormai sfigato compare di merende del 2015,il Capitone,e si dichiarano pronti a fiancheggiare con il brand elettorale “Volontà Romana” il partito della Meloni,considerata dai più il cavallo vincente.

Suonano come roba antica,ormai superata, gli scazzi tra Antonini e i militanti di FdL su chi avesse più titolo a mettere il cappello al presidio culminato con le minacce di stupro alla donna rom assegnataria dell’appartamento di Casalbruciato. Acqua passata.
Non sarebbe la prima volta che CP tira la volata in chiave elettorale ad altri partiti, confluendo in alleanze e cartelli politici della destra salvo poi uscirne sbattendo la porta. Accadde nei primi anni 2000 con MSI Fiamma Tricolore,dove fece campagna acquisti tra i militanti che portò con sé a decine con annesse le sedi territoriali quando decise di abbandonare l’alleanza. Da quella esperienza Jannone & c. uscirono rafforzati non solo numericamente ma anche per l’acquisita maggiore visibilità a livello nazionale.
Dopo è stata la volta della Lega, dove la subalternità dei capi di via Napoleone III al leaderismo assoluto di Salvini ha impoverito l’appeal di CP tra gli esuberanti giovani fascisti, portando in compenso in dote il favore di un ministro degli interni e dei suoi funzionari,intimiditi dalla spregiudicata e conclamata vicinanza di Salvini ai dirigenti del gruppo fascista. Oggi è la volta di Fratelli d’Italia,staremo a vedere cosa succede.
Messe però da parte le pagliacciate degli uni e i contorsionismi in stile democristiano degli altri ,quello che più preoccupa davanti alle continue e impunite manifestazioni di apologia del fascismo è l’assenza di una risposta unitaria antifascista, nel silenzio assordante di quello che resta della sinistra,l’unica denuncia viene dall’ANPI,dall’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia.
E questo deve fare riflettere tutti.