Il daspo fuori contesto di Castellino

L’Osservatorio :non è chiaro cosa sia successo il 6 settembre a Roma, quello che è certo è che di prima mattina Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova denunciava il fermo di Giuliano Castellino e di altri quattro camerati distintisi negli scontri delle ultime settimane a Roma : Pino Meloni, Stefano Schiavulli, Riccardo Ricciardi e Alessio Mastrangelo. Nel corso delle ore, gli arresti venivano declassati a semplici identificazione in Questura seguite da immediato rilascio.                          

Dopo giorni di silenzio dei media sull’argomento, è giunta poi la notizia del Daspo imposto a Castellino, il condottiero della “resistenza” fascista al lockdown prima, ai vaccini poi, al green pass oggi. Un Daspo atipico però, chiamato infatti “ Daspo fuori contesto” perché colpisce l’ambito sportivo anche se le origini del provvedimento nascono dal ruolo giocato da Castellino nei cortei politici.

Per farla breve, il provvedimento “restrittivo” pensato dal Questore Mario Della Cioppa, non “restringe” Castellino là dove ha fatto più danni negli ultimi due anni, ovvero nelle piazze della Capitale, no, sarebbe troppo semplice, gli verrà interdetto invece l’accesso allo stadio per cinque anni con obbligo di firma

Dopo anni di manifestazioni non autorizzate sfociate in scontri con la polizia e danni alla città, malgrado i precedenti penali del personaggio, arrestato per detenzione di ingente quantità di cocaina, denunciato per aver truffato 1,3 milioni di euro al Servizio sanitario Nazionale in rimborsi sul cibo per pazienti celiaci, arrestato per l’aggressione ai giornalisti de “L’Espresso”, sottoposto a due Daspo sportivi dal 2017al 2019 e a sorveglianza speciale da gennaio 2021, ebbene con questo curriculum alle spalle … Castellino sabato scorso era nuovamente in piazza, al Pantheon arringando il suo popolo costituito da 150-200 personaggi più o meno noti del neofascismo di Roma e provincia, giunti in corteo da piazza SS.Apostoli. 

Per farla breve, dopo un anno e mezzo di strizzatine d’occhio, tra funzionari della Questura e manifestanti violenti, testimoniate dai video che ritraggono i dirigenti di piazza che blandire “Giuliano” (Circo Massimo a giugno del 2020 ), riteniamo come Osservatorio che con questo Non-daspo si sia voluto gettare fumo negli occhi di quanti hanno assistito in questi lunghi mesi al protagonismo dei fascisti nelle piazze, con i caporioni liberi di scorrazzare per Roma, godendo dell’impunità che gli é valsa il monopolio e la politicizzazione di una protesta che conteneva al proprio interno anime e contenuti diversi.

 

Come nota a margine, lo scorso sabato, il segretario Fiore, ha resuscitato nella funzione di capopopolo quel Maurizio Arenare, “oscurato” negli ultimi mesi, messo da parte forse per non fare ombra a Pino Meloni designato lo scorso Giugno a guidare FN nella Capitale. 

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