L’Osservatorio: avevamo intenzione di sperimentare alcune nuove rubriche che commentassero le notizie “fresche” raccolte nei media , e questi primi scorci del nuovo anno ci danno già l’opportunità di inaugurare i numeri Zero di “Facce di bronzo” e di “Uomini per tutte le stagioni”,titoli che al di là del tono “leggero” raccontano storie drammatiche di vittime e carnefici.

Il primato (in questo caso sì nazionale) di “Facce di Bronzo” spetta a Francesca Mambro,assassina seriale,condannata a 9 dicasi nove ergastoli,che per il 42simo anniversario del duplice omicidio di Acca Larentia ( duplice omicidio e non strage,la strage è quella degli 85 morti della stazione di Bologna della quale è stata ritenuta responsabile con Fioravanti e Cavallini), dice all’ADN Kronos :

“Quanti morti di destra ci sono stati senza che siano stati individuati i colpevoli? Solo a Roma la strage di Acca Larenzia, Francesco Cecchin, Angelo Mancia e altri. Le indagini sui morti di destra sono state aperte e richiuse senza che si arrivasse a nulla. Evidentemente ‘uccidere un fascista non è reato’ ma non è neanche perseguibile”.
Tralasciando il vittimismo sulle morti di destra rimaste impunite,la voglia di verità della Mambro ci fa ben sperare, possiamo a questo punto ritenere che comincerà lei a dare il buon esempio raccontando dei camerati romani in trasferta a Milano per l’omicidio di Fausto e Iaio, dei NAR responsabili della morte di Ivo Zini, di Pecorelli, senza scordare la taciuta responsabilità del cognato Cristiano nell’assassinio di Walter Rossi.
Restiamo in attesa del suo bel gesto.
Per la rubrica “ Uomini per tutte le stagioni” ricordiamo la scomparsa di Giampaolo Pansa attraverso due scritti pubblicati a distanza di un decennio l’uno dall’altro.
I brani ripresi dal sito Dinamo Press mettono in luce il bisogno di protagonismo dell’autore, dalla fama costruita all’ombra degli scritti sulla Resistenza, conformi al mainstream antifascista in voga prima dell’avvento di Silvio Berlusconi,per arrivare al provvidenziale ravvedimento revisionista giunto alla verde età di quasi settanta anni, in cui i carnefici divennero per Pansa le vittime.
E’ il caso della copertina de “Il sangue dei vinti”,dove è rappresentato in foto Carlo Bersaghi della Legione Ettore Muti, poco prima l’esecuzione. Bersaghi descritto genericamente come fascista,fu in realtà il responsabile assieme a Pasquale Cardella della fucilazione di 15 partigiani a Piazzale Loreto.

Ecco i brani ripresi da Dinamo Press :
- da “Il gladio e l’alloro,1991”
“Ma è il rosso il colore più aspro dei miei ricordi di bambino.
Parlo d’un rosso speciale, il rosso del sangue.
Erano rossi i piedi di Tom e dei suoi compagni, la domenica che i fascisti li fecero sfilare per il centro della città. Rossi, e anche violetti, nerastri, giallo-putridi, perché a Tom, e agli altri ragazzi erano stati cavati gli scarponi e le calze, per poi obbligarli a marciare a piedi nudi nella neve o nel fango gelato, lungo chilometri e chilometri, dal paese di Casorzo sino a Casale.
Era il 14 gennaio 1945.
- da “Il sangue dei vinti,2003
“Appena prima della chiesa, c’era l’ingresso della Corte d’assise riservato al pubblico. […]
La mia memoria di bambino la ricorda grande e scenografica. […] Adesso i buoni avevano vinto. E i cattivi stavano per essere puniti. […] Quel che vidi non l’ho più dimenticato. […] Quando mi viene chiesto perché, dopo aver scritto tanto sulla Resistenza e sui partigiani, mi sono deciso a occuparmi dei fascisti sconfitti, ho pronta più di una spiegazione. Ma forse la spinta vera mi è venuta da molto lontano: dal me stesso bambino che voleva vedere i processi ai neri. Senza rendermene conto, scoprii allora che c’erano pure loro, esseri umani come tutti, nel bene e nel male, anche se avevano scelto di combattere per una causa che, ancora oggi, giudico sbagliata”.
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Se ne va con Pansa uno dei maestri dell’equiparazione tra fascismo e antifascismo,si spegne l’amplificatore di quell’ostinata canaglia revisionista che dai reduci di Salò,passando per gli stragisti degli anni 70-80 è arrivata fino a noi sotto le vesti della Lega,di CasaPound e di Roberto Fiore, che non a caso parlando in tv nel 2008 disse: «in generale l’Italia sta cambiando e sta iniziando a valutare quel periodo in modo più sereno. C’è stato un Pansa di mezzo in questi due anni. C’è stato un sano “revisionismo storico”»
… quanto basta!