Piero Bruno 1975-2021

L’Osservatorio : Piero Bruno, militante diciottenne di Lotta Continua, moriva Il 22 Novembre di 46 anni fa per le ferite riportate il giorno precedente nel corso della manifestazione in difesa della Repubblica Popolare dell’Angola. Succedeva infatti in quei tempi lontani che la solidarietà internazionalista con i popoli oppressi, con i più deboli, fosse un sentire comune diffuso, per questo motivo,Piero un giovane, studente del quartiere di Garbatella manifestava per Roma con migliaia di altri. Poi  lasciò quel corteo assieme ai suoi compagni per un’azione dimostrativa davanti all’ambasciata dello Zaire, lo stato fascista aggressore della neonata Repubblica Angolana finalmente indipendente dal dominio Portoghese.

   Non sapevano quei giovani che all’azione dimostrativa che si accingevano a compiere sarebbe corrisposta una reazione asimmetrica delle forze dell’ordine in presidio davanti alla sede diplomatica ,con l’uso indiscriminato di armi da fuoco al posto dei soliti manganelli e lacrimogeni.

  Un agguato. Contro il gruppo di dimostranti che lanciò alcune molotov contro un muro di cinta, piovve una pioggia di colpi, che ferì gravemente Piero paralizzandolo , mentre altri suoi compagni feriti  furono posti in salvo.

  La reazione sproporzionata, dei Carabinieri e dei funzionari di PS  presenti, degli sparatori insomma, si seppe poi essere stato il frutto premeditato di ordini piovuti dall’alto. Conseguenza degli esposti e delle interrogazioni parlamentari dei fascisti del MSI rivolte al ministro dell’Interno sul comportamento indulgente della Questura, che aveva permesso un mese prima un corteo per il quartiere Parioli contro i fascisti, quei “pariolini” appunto, autori del “Massacro del Circeo” compiuto ai danni di due ragazze della Montagnola, quartiere popolare della Capitale.

 

Quel sabato 11 ottobre, la Questura, l’autorizzazione a manifestare per i Parioli non la voleva proprio dare. Solo al termine di due ore di trattativa, quando  ebbero chiaro che i cinquemila tra compagne e compagni rimasti a Piazza Verdi rappresentavano la fermezza dell’antifascismo romano, i funzionari responsabili accolsero l’invito a ritirare le truppe, consentendo lo svolgimento di una manifestazione antifascista, militante, massiccia e senza “incidenti” fino alla fine. Seguirono gli esposti missini che misero in contrasto nella gestione dell’ordine pubblico i Carabinieri e la PS, quest’ultima all’epoca, in pieno processo di sindacalizzazione …

  … fu così che Piero e i suoi compagni …

… fu così che con Piero e i suoi compagni ci trovammo sotto quella pioggia di colpi che a distanza di mezzo secolo ancora rivediamo stamparsi sui muri di via Muratori. 

  Piero sarebbe morto il giorno dopo, lasciandoci nel dolore, ma è di conforto sapere che a distanza di tanto tempo il suo nome ricorre nelle fatiche quotidiane di altri giovani, altruisti come lui, impegnati nella difesa del diritto allo studio con la Scuola Popolare che porta il suo nome; così come è grazie ai compagni de “La Strada” che nel giorno della sua morte, lo sapremo ricordato il prossimo Lunedi così come ogni anno a venire.

Lunedì 22 Novembre 2021  ore 17.00 a Garbatella

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