Sospesi tra nazismo e destra istituzionale 1a parte

L’Osservatorio: riprendiamo da “Patria Indipendente” quindicinale dell’ANPI ,l’articolo redatto dal “Gruppo di lavoro Patria su neofascismo e web” pubblicato il 6 marzo del 2020.Di seguito la 1a parte.

 

Casaggì e gli “spazi identitari”: storia e analisi di un gruppo fiorentino estremista identitario, dei suoi sviluppi e dei suoi rapporti con Fratelli d’Italia

                                                                                                                                                               Casaggì nasce nel 2005 come centro ricreativo culturale di Azione Giovani, “casa” e luogo di iniziative e aggregazione per la formazione giovanile di Alleanza Nazionale fiorentina. A Firenze oggi i militanti di Casaggì coincidono di fatto sia con quelli di Azione Studentesca che con quelli di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.

La sede di Casaggì, sia quella ai tempi della fondazione che la nuova inaugurata nel 2011, è sempre stata interna a quella di AN prima e di FdI poi. Casaggì è il luogo dove la declinazione locale di Fratelli d’Italia cresce i propri quadri del futuro, come dimostrano le carriere politiche di Francesco Torselli e Alessandro Draghi.

In realtà il rapporto con Fratelli d’Italia è ancora più stretto, come vedremo più avanti.

Il nome completo del circolo è stato CRC Casaggì MMV (dove le sigle stanno appunto per “circolo ricreativo culturale” e l’anno di fondazione in cifre romane), ma solo per i primi anni, poi viene sempre usato Casaggì o al più Casaggì Firenze. Il logo è composto da una famosa foto di alcuni dei primi futuristi, ma viene usato spesso anche il vecchio simbolo che fu del Fronte della Gioventù e Azione Giovani: il pugno che innalza una torcia tricolore.

Azione Studentesca è stata la componente studentesca vicina ad Alleanza Nazionale che, nel passaggio al Popolo della Libertà, si fuse in un soggetto più ampio che raccoglieva studenti di tutte le formazioni afferenti al PDL.

Nel 2016 è stata rifondata per iniziativa di vari circoli, inclusa Casaggì, ma su posizioni che invertono la direzione ai tempi intrapresa da AN. Il simbolo è la croce bretone, la stessa usata dal GRECE, il gruppo di intellettuali iniziatori della Nuova Destra francese.

Come quella con Fratelli d’Italia la relazione di Casaggì con Azione Studentesca verrà approfondita nel seguito.

I “Maestri di Vita”                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Nella sede attuale di Casaggì sono allineate le fotografie di una sorta di loro pantheon ideale. I primi cinque ritratti sono introdotti e sovrastati dalla scritta “VIVERE L’IDEA, ESSERE L’IDEA!”. Ogni foto include anche una citazione.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             In ordine sono: 

Robert Brasillach, critico di talento, giornalista e scrittore francese (1909-1945). Affascinato da fascismo e nazismo si muove in quell’ambito politico scrivendo per varie riviste. Durante l’occupazione tedesca della Francia si schiera per un totale collaborazionismo, al punto da criticare il regime di Vichy per non essere, a suo modo di vedere, abbastanza germanofilo. All’avanzare delle truppe alleate viene catturato, processato è condannato alla fucilazione. L’esito del processo crea scalpore perché, si dice, che ad essere condannato è solo uno scrittore, incriminato per le proprie idee e null’altro. De Gaulle rigetta una richiesta di grazia in suo favore. Brasillach è però stato un feroce antisemita: “Je suis partout” (“Io sono ovunque”), la rivista di cui era capo redattore, di fatto un fedele strumento a stampa dell’occupazione nazista, pubblicava nomi di ebrei con tanto di indirizzo, operando così una delazione pubblica a cui seguivano azioni di polizia, imprigionamento e deportazione. Come effetto diretto della sua azione collaborazionista vengono anche catturati ed uccisi vari resistenti. Dopo la guerra si crea la leggenda, tutta interna al neofascismo europeo, di un Brasillach giovane e puro intellettuale che non rinnega le sue convinzioni e che solo per questo viene giustiziato.

Alessandro Pavolini, militare, ministro ed infine segretario del Partito Fascista Repubblicano (1903-1945). Squadrista e fascista intransigente, nel tempo diviene titolare del Ministero della Cultura Popolare negli anni in cui si realizza come strumento definitivo della propaganda e del totalitarismo dittatoriale.Organizza le squadre di franchi tiratori che a Firenze vengono incaricate di seminare il terrore nei giorni della Liberazione. Fonda e dirige le Brigate Nere, distinguendosi nell’operazione di repressione e massacro, sia di partigiani che di civili inermi.Al seguito di Mussolini nel tentativo di fuga dall’Italia viene riconosciuto e fucilato a Dongo. Colpisce che la foto scelta per Pavolini sia proprio una in cui indossa la divisa delle Brigate Nere.

Evita Perón, attrice e politica argentina (1919-1952). Seconda moglie di Juan Domingo Perón, presidente dell’Argentina, è stata figura molto popolare, contribuendo in maniera sostanziale all’azione politica e comunicativa del marito. Il “peronismo”, con la sua carica di nazionalismo e corporativismo, ha avuto vari punti di contatto ideale con il fascismo, pur distinguendosi da esso. Evita Perón, da ricordarsi anche per l’attività sindacale, muore ancora giovane per malattia. La figura di Evita Perón è stata per così dire “opzionata”, non senza forzature, da varie organizzazioni di estrema destra. Ad esempio le è intitolato il raggruppamento femminile di Forza Nuova.

Léon Degrelle, politico e militare belga (1906-1994). Fondatore del partito rexista, inizialmente su posizioni cattoliche tradizionaliste, si attesta su posizioni analoghe al fascismo. All’invasione del Belgio da parte della Germania si arruola nelle SS divenendone un alto ufficiale. Mentre Degrelle è in varie parti d’Europa durante la guerra, i membri del suo partito si distinguono per il più bieco e violento collaborazionismo. Nel 1945 riesce a fuggire in Spagna e diviene un punto di riferimento per il neonazismo europeo. Abile oratore e incline alla megalomania costruisce su di sé una sorta di mito di ultimo nazista vivente, scrivendo libri come “Hitler per mille anni”, “Lettera a Giovanni-Paolo su Auschwitz” e “Il secolo di Hitler”, dedicando i lunghi anni della sua vita sotto la protezione del dittatore spagnolo all’esaltazione e al revisionismo della storia della Seconda Guerra Mondiale. Anche in questo caso si replica una scelta figurativa analoga a quella vista per Pavolini: di tutte le possibili foto di Degrelle, ve ne sono altre iconiche e ricorrenti negli ambienti dell’estremismo, è da notare che si è scelta proprio una in divisa da SS.

Toro Seduto, capo tribù di un gruppo di nativi americani parte dei Sioux (1831-1890). Organizzatore e leader dei guerrieri che nella Battaglia di Little Bighorn sconfissero le truppe di Custer, uccidendo lo stesso generale. Nell’interpretazione semplicistica dell’estrema destra è figura simbolo della resistenza armata dei nativi contro l’invasore straniero, della tradizione contro la violenza snaturante del progresso. Una variante identitaria del buon selvaggio.Sono personaggi che rimandano in maggioranza e in maniera esplicita a fascismo e nazismo storico, sia per le idee che per le immagini scelte, sebbene non manchino le contraddizioni.

Fra tutti i gerarchi del fascismo si è scelto proprio Alessandro Pavolini, che è sì fiorentino, ma che è soprattutto la personificazione del regime violento, noto per gli eccessi di odio fanatico. Quando nel 1924 a Firenze viene contestato l’antifascista Gaetano Salvemini assiste alla scena Piero Calamandrei, che racconta: «Soprattutto mi restarono impressi, nei cento volti di quella canea urlante, gli occhi di Alessandro Pavolini, allora studente di legge, che capeggiava quell’impresa: egli mi guardava senza parlare con occhi così pieni di acuminato odio che quasi ne rimasi affascinato come se fossero occhi di un rettile».

Appare quanto meno acrobatico mettere insieme Toro Seduto, in veste di nobile difensore del nativitismo, al Pavolini entusiasta esaltatore delle guerre coloniali che portano finalmente la civiltà ai nativi dell’Etiopia.Così come suscita perplessità associare il nazionalismo paneuropeo incarnato dalle SS di Degrelle e da Brasillach al passatismo provinciale dell’esperienza della Repubblica Sociale di Pavolini.

                                                                                                                 Vi sono poi le foto, senza alcun testo, sistemate in alto sulla parete contigua: Ezra Pound, Platone, Yukio Mishima, René Guenon, Corneliu Zelea Codreanu, Gaio Giulio Cesare, Friedrich Nietzsche e Julius Evola. Tutti nomi, a vario titolo, cari alle formazioni neofasciste e neonaziste europee. Non è naturalmente un caso che 12 dei 13 nomi appena segnalati siano inclusi negli 88 “numi tutelari” scelti da CasaPound Italia. L’unica eccezione è Toro Seduto, che CPI rimpiazza con il simbolicamente equivalente Geronimo, uno dei più famosi e combattivi capi tribù degli Apache. Per non dire dei neonazisti di Lealtà-Azione, i cui tre ispiratori sono di nuovo Pound, Degrelle e Codreanu.

Quella dei “Maestri di Vita” di Casaggì è però una storia che ha avuto una certa evoluzione. Inizialmente (dal vecchio sito di Azione Giovani di Firenze) i personaggi citati erano Robert Brasillach, Pierre Drieu La Rochelle, Corneliu Zelea Codreanu, Ernst Jünger, Friedrich Nietzsche, Julius Evola, Ezra Pound, John Ronald Reuel Tolkien, Gabriele D’Annunzio, Ernesto “Che” Guevara, Robert “Bobby” Sands, Cavallo Pazzo e Filippo Corridoni. La lista viene presto integrata con Yasser Arafat, Chuck Palahniuk, George Orwell, Ahmad Shah Massoud e Léon Degrelle. Poi successivamente si aggiungono Eva Peròn e Jean Cau. Infine compaiono Nicola Bombacci e Capitan Harlock, per un totale di 22.

Di nuovo è interessante notare come di queste 22 personalità tutte o quasi appartengano al pantheon di CasaPound Italia o siano comunque state oggetto del loro riconoscimento e apprezzamento pubblico, inclusi quei personaggi — come ad esempio Guevara, Palahniuk o anche il protagonista di manga Harlock — la cui menzione mostra una certa dose di spregiudicatezza politica, spesa in nome di una nuova comunicazione aggressiva, notiziabile e disorientante.

Metapolitica

Come per tanti gruppi del neofascismo, del neonazismo e dell’estrema destra si è inaugurata la pratica metapolitica dell’associazionismo collegato. Sebbene non con un’articolazione capillare come quella di CasaPound, anche Casaggì prova a presentarsi e strutturarsi attraverso attività di un livello non immediatamente politico.

Libreria Sherwood, la prima realizzazione, nel 2006, all’interno di Casaggì fu uno spazio che ospitava alcuni libri e gadget. Un paio di anni dopo diviene una vera e propria piccola libreria per militanti, ampliata a più riprese. La scelta del nome ha a che vedere, oltre che con la leggenda di Robin Hood, con il bosco popolato di ribelli evocato da Jünger. Centro librario che vanta “migliaia di testi”, con un ottimismo che porta forse ad esagerare di almeno un ordine di grandezza.

                                                                                                                                                              Bogside Pub. Già nel 2009 Casaggì si dota di un pub interno, anche se il nome viene dopo: l’inaugurazione ufficiale è del 2013. Bogside è un paese poco fuori Derry, nell’Irlanda del Nord, famoso per gli scontri prolungatisi per giorni ad inizio 1972. Una vera e propria insurrezione contro le forze britanniche che arrivava come culmine di una lunga storia locale di forte e orgogliosa opposizione. Sebbene il nome di Bobby Sands non compaia più fra i “maestri di vita” di Casaggì l’angolo bevute resta a testimonianza della vicinanza alla causa nordirlandese, che si affianca a quella per Tibet, Palestina e regime siriano.

Aleteia – Nucleo Femminile Casaggì, per ragazze che “condividono una visione del mondo tradizionale ed identitaria“. “Aletheia” è termine greco traducibile con “rivelazione” e “verità”.Attivo dal 2013 ha prodotto poche attività indipendenti: abbiamo rintracciato solamente un volantino critico verso la strumentalizzazione della data dell’8 marzo, in cui si propone di correggere il femminismo in femminilità. Per il resto, nel blog di Casaggì, vengono citate quasi solamente come organizzatrici di aperitivi, buffet e cene per militanti. Non risultano attività successive al 2015.

Passaggio al Bosco Edizioni, la casa editrice di Casaggì esiste dal 2017 e prende il nome da un’opera di Ernst Jünger, intellettuale fra i più importanti del ‘900 tedesco e acceso nazionalista che però, pur non opponendovisi, si tenne a distanza dal regime hitleriano. Con una trentina di titoli disponibili si è ritagliata una parte in quel piccolo gruppo di nuove realtà che stanno spingendo l’editoria di area, forte adesso anche di un appuntamento nazionale come Libropolis.

Adamas – Casaggì Fight Crew. Dal motto dannunziano “semper adamas” (“sempre invincibili”) dedicato ad una squadriglia aerea guidata dallo stesso D’Annunzio alla fine della Prima Guerra Mondiale, è il nome sotto il quale alcuni militanti di Casaggì fanno allenamenti di sport di combattimento — muay thai e kickboxing — a partire dal 2019. Anche il logo, il braccio steso attraverso le fiamme, si ispira a quello della squadriglia.Sono dotati di attrezzatura con cui improvvisano una palestra dentro i loro locali. In almeno due occasioni hanno realizzato degli allenamenti in pubblico, nel parco cittadino.

Hanno vantato nel tempo anche un gruppo musicale (Gene ZeroZero, rac, attivo dal 2014 al 2016) e che si è prodotto in alcuni concerti principalmente come “gruppo spalla”, dentro i locali di Casaggì, per band di area maggiormente rinomate. Vengono menzionati un gruppo che organizza un cineforum (CineCrew) fino al 2013 e propri gruppi studenteschi (Casaggì Scuole e Casaggì Università) che dal 2016 sono confluiti in Azione Studentesca e non esistono più come sigle separate.

Il rapporto con la galassia nera

Il rapporto di Casaggì con CasaPound rivela però, oltre alle forti vicinanze ideali e organizzative viste prima, anche alcuni allontanamenti.

Nel 2005 il sito di Azione Giovani di Firenze omaggiava in prima pagina le “meravigliose esperienze militanti ed umane di CasaMontag e CasaPound oltre al sito, imperdibile, di Zetazeroalfa“, anche in un immediatamente successivo rifacimento si mantenevano link in prima pagina a CasaPound e ZetaZeroAlfa. Poi CPI scompare dal sito di Azione Giovani Firenze.

Fra il 2009 e l’anno successivo sul blog di Casaggì compaiono spesso contenuti da NoReporter e Zentropa, inoltre si sposa la causa della popolazione karen — tema di punta di Sol.Id. Onlus —  e si propone di nuovo la musica degli ZetaZeroAlfa (per approfondimenti su queste sigle si consulti la nostra ricerca sul variegato ecosistema di CasaPound Italia). Ma presto CasaPound Italia inizia a concretizzare il proprio progetto di livello nazionale e l’apertura di una sede fiorentina li rende ben presto dei concorrenti. Anche la “pausa” dal 2006 al 2008 probabilmente è da ricercarsi in motivazioni simili. CasaPound proprio in quegli anni aderisce al Movimento Sociale Fiamma Tricolore, avversario politico ed elettorale di Alleanza Nazionale: MSFT nasce infatti come scissione nel passaggio da MSI ad AN.

                                                                                                                                      Insomma, è stata la competizione sul piano elettorale e territoriale a far divergere le strade, non certo le posizioni politiche visto che Casaggì, come CasaPound, non tiene certamente nascosto il legame con il fascismo storico: “Il nostro percorso, la nostra storia e la nostra formazione provengono dal Fascismo e dalla sua immensa eredità ideale.” Autocollocandosi così nella cornice del neofascismo.

Inoltre l’attuale diffidenza del partito Fratelli d’Italia verso CasaPound è da ricercarsi proprio nell’operazione parassitaria che i militanti della tartaruga frecciata hanno compiuto con la Fiamma Tricolore: quando nel 2008 ne vennero espulsi riuscirono a portarsi dietro un patrimonio di giovani militanti che di fatto dissanguò il MSFT. E anche l’alleanza elettorale siglata fra CPI e la Lega Nord fra il 2014 ed il 2015 ha contribuito al mantenimento di una certa prudente distanza.

Il rapporto fra Casaggì e CasaPound Italia però prosegue, ad esempio attraverso l’impegno editoriale: i testi di Passaggio al Bosco sono distribuiti, assieme a quelli di altri editori dell’ultradestra, anche da Altaforte, la casa editrice di CasaPound. E sono state organizzate presentazioni dei libri di Casaggì nelle sedi di CPI, inclusa la sede nazionale di Roma. L’operazione di egemonia che CasaPound Italia sta effettuando verso tutto il mondo dell’estrema destra non è sempre fatta di forzature e prepotenza come nel caso delle celebrazione degli uccisi di Acca Larentia, ma anche di collaborazioni e accoglienza come con Lealtà-Azione al Campo X di Milano o la promozione degli aspetti culturali con Casaggì e, in maniera molto più limitata, con Forza Nuova.

In linea generale quella dell’editoria è un’attività che vede sospendere le rivalità fra gruppi. I libri di Passaggio al Bosco vengono venduti anche da “Soldato Politico”, lo shop di Forza Nuova situato nella loro sede di Lucca.

Si nota però una distanza sul tema dell’aborto. CasaPound tiene una posizione improntata al suo laicismo, che non a caso la distingue nel panorama dell’estrema destra, mentre Casaggì si pronuncia in termini inappellabili producendo anche un video intitolato “L’aborto è un’infamia, difendi la vita“.

Per il rapporto con CasaPound Italia forse vale la pena menzionare anche il sito di notizie AdHocNews, il cui direttore è Paolo Sebastiani, avvocato e giornalista candidato alla Camera con Fratelli d’Italia nel 2018, che fra i collaboratori conta Saverio Di Giulio, responsabile fiorentino di CPI. Di Giulio scrive articoli che trattano quasi sempre della propria organizzazione e delle associazioni collaterali come Sol.Id. Onlus.

Un legame, questo fra l’esponente di Fratelli d’Italia e CasaPound, che non pare passare attraverso Casaggì.

Non risultano contatti politici importanti né con Forza Nuova, che a Firenze è assente, né con Lealtà-Azione, che incidentalmente ha la sede locale poco lontano.

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